Celit – Centro lavoro integrato nel territorio
Lug 31 2020

Lavoro e conciliazione dei tempi nelle zone montane: un modello di impresa femminile per i servizi al territorio

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    31 Luglio 2020
  • Ultimo aggiornamento
    2 Febbraio 2021

Lavoro e conciliazione dei tempi nelle zone montane: un modello di impresa femminile per i servizi al territorio

L’IDEA PROGETTUALE: NASCITA E SVILUPPO
I territori rurali e montani sono stati coinvolti in un complesso di dinamiche socio-economiche che hanno profondamente modificato il contesto sociale in termini di rapporto tra generazioni e, in senso complessivo, di numero di abitanti sul territorio, fino a scendere, in molte realtà, al di sotto della soglia minima necessaria a garantire la
possibilità di fare “società locale”.

La possibilità delle aree rurali di cercare di sopravvivere è basata sulla necessità di trovare un equilibrio tra l’offerta di beni posizionali (prodotti tipici, di qualità ecc.) e quella di beni relazionali (collaborazione, reciprocità, partecipazione), attraverso l’avvio di percorsi basati sulla capacità di consolidare il capitale sociale esistente e produrre stili di vita originali.

Ciò non significa riprodurre la forma di comunità rurale tradizionale ma, piuttosto, la capacità di inserire le aree rurali nel dibattito più generale della riproduzione del benessere e dell’evoluzione nei contesti locali.

È partendo da questa visione che il tema dell’inclusione sociale acquisisce un connotato positivo nella generazione degli elementi culturali locali propri delle aree rurali, in un’ottica di specificità e di innovazione.
La partecipazione alle dinamiche locali riguarda una molteplicità di soggetti, in particolare:
– gli anziani, depositari dei valori e della cultura del luogo;
– i giovani, con la loro capacità di gestire in maniera attiva il capitale culturale;
– le donne, che contribuiscono attivamente alla generazione di risorse culturali locali innovative.

I percorsi di inclusione sociale divengono quindi importanti nella pratica di azioni di sviluppo rurale di lungo respiro, volte al mantenimento del capitale sociale sul territorio.
L’idea di capitale sociale è spesso legata alla presenza di reti di relazioni organizzate su basi di reciprocità tra famiglie o gruppi e su una diffusa attitudine cooperativa dei vari membri. La presenza di reti di mutuo aiuto, più diffusa in passato, è una spia di questa tendenza.

Purtroppo questo capitale sociale in molte aree, comprese quelle oggetto della ricerca, è andato decadendo e perdendo di significato attraverso l’impoverimento sociale, economico e culturale di questi territori tanto da necessitare di interventi di aiuto e supporto.

È andata gradualmente aumentando la percentuale di persone anziane sulla popolazione attiva, mentre è tuttora in contrazione la fascia dei giovani e, progressivamente, degli adulti residenti.

Questa situazione crea un bisogno reale di attenzione verso gli anziani, peraltro comune a tutta la nazione, che però assume toni più problematici in aree, quali quelle montane, dove il livello dei servizi stenta a raggiungere parametri di qualità urbani, a causa della dispersione territoriale, della difficoltà di comunicazione, degli indici di densità abitativa che, di fatto, innalzano i costi dell’assistenza sanitaria ben al di sopra delle soglie di riferimento.